DIECI CUORI E TRE CAPANNE ALL'ADULA
Due giorni di grande traversata al cospetto della cima più alta del Canton Ticino
Caldo africano, dai che andando due giorni a oltre 2000 m staremo bene! con questa premessa ci dirigiamo in quel della Svizzera lasciando alle spalle l'afosa pianura padana. Lungo il viaggio superiamo il buco dell'ozono che imperversa sopra Lugano costringendoci a una riduzione della velocità di crocera. Ma per fortuna superata Bellinzona, il buco miracolosamente si chiude e possiamo accellerare un pochino.
Trasbordi auto, roccamboleschi parcheggi E siamo sul pezzo a metà mattina con le temperature roventi di Rimini, ma attenzione qui siamo in Svizzera alla bella quota di 1.600 m!
Ci incamminiamo nella stupenda Val Carassina, una lunga e bucolica valle, tra i timidi fischi delle marmotte che anche loro a causa del caldo se ne stanno comode comode sotto terra!
Saliamo di quota lentamente e dopo una lunga camminata di fondovalle eccoci alla meravigliosa Capanna Adula Cas detta la Bassa, non perchè il soffitto è basso ma perchè qui abbiamo ben due capanne una in basso ed una in alto, noi dormiremo in alto.
Qui ci prendiamo una bella pausa ristoratrice, chi all'ombra, chi al sole chi fa un po' e un po'. Comunque un po' di relax ci vuole dopo tutto il viaggio in auto.
Si riparte in pompa magna, ora mano a mano che si sale si percepisce un miglioramento delle temperature, ma qualcuno di noi ha fatto il pieno di calore il che ha causato qualche ferito da ospedalizzare sul posto, tra i quali anche il sottoscritto che una volta raggiunto il rifugio ha dovuto fare i conti con un blocco intestinale e qualche svarione! Ma è sufficente un po' di riposo all'ombra, un po' di acqua non troppo fredda che siamo già tutti a posto.
Chi dice che nei rifugi svizzeri si mangia male? Beh noi possiamo smentire questa teoria: Una zuppa di lenticchie buona e speziata al punto giusto (due scodelle), polenta con spezzatino cucinato bene e con la carne morbida, insalatona e una buona mousse al cioccolato.
Con la pancia piena e le energie che iniziano gradulmente a tornare ci gustiamo il tramonto verso le Alpi svizzere e italiane
La sveglia ce la danno gli alpinisti che si accingono a salire in cima all'Adula. Noi invece continuiamo a sonnecchiare nel dormiveglia fino alle sette del mattino per poi fiondarci in sala da pranzo per la colazione.
Foto di gruppo e tutti pronti per una splendida giornata
Raggiungiamo i piani alti dell'Adula, dove abbiamo la parte più tecnica del percorso: qualche nevaio da attraversare e un canalino roccioso da scendere.
I nevai sono un pizzico meglio di quello che pensavo, ma uno è particolarmente scivoloso ma noi siamo ben attrezzati. Una piccola scivolata c'è stata ma tutto si risolve velocemente e senza conseguenze e meno male che ci si premunisce sempre. Insomma la mia insistenza ad avere sempre l'attrezzatura completa è servita,l'esempio è proprio che anche un breve tratto può nascondere le insidie anche dove è presumibilmente facile.
Così allegramente raggiungiamo il bel laghetto al cospetto del ghiacciaio dell'Adula
Con alcuni saliamo la vicina cima del laghetto con la sua esile e aguzza punta
Poi è la volta del canalino roccioso che per fortuna presenta meno acqua di quella che prevedevamo e quindi riusciamo a scendere senza farci una doccia fresca, che poi non sarebbe stata male visto le temperature!
Ora siamo nella splendida Val Malvaglia
La discesa verso la terza capanna è abbastanza rapida e ci arriviamo giusti per un pranzo veloce e leggero perchè abbiamo ancora molta strada davanti a noi!
Intanto lo sguardo volge allo stupendo vallone appena sceso!
Pranzo leggero e una buona e fresca panachè ci da lo sprint giusto per affrontare la lunga traversata, nel senso che cammineremo in traverso per qualche chilometro lungo la Val Malvaglia tra i suoi bucolici alpeggi. Qui il caldo è asfissiante, per fortuna che di tanto in tanto il bosco mitiga la canicola, ma non è sufficente!
Ci prendiamo qualche brevissima pausa, ma è meglio procedere spediti, prima arriviamo, prima ci rinfreschiamo e soprattutto non perdiamo le coincidenze con i mezzi che ci riportano alle auto.
Così raggiungiamo la panoramicissima Dagro dove la sosta per rinfrescarci è d'obbligo: stanchi, spossati, accaldati ma felici di aver concluso un meraviglioso trekking.
Bravi tutti e complimenti! il caldo ha reso tutto più faticoso, ma credo che la bellezza di questi luoghi ce li ricorderemo.