OSERO E PERINO UN LUNGO ANELLO CON PANORAMINO

Quando il meteo ti fa vedere oltre quello che puoi vedere!
Oggi luogo inedito e spesso poco frequentato, usurpatori motorizzati a parte. Stranamente gruppo pieno e straboccante nonostante siamo in un luogo ai più sconosciuto.
Ci ritroviamo in quel di Perino, dopo la ovvia pausa bar pasticceria perchè il sottoscritto deve fare colazione! Viziato sì o no oggi ne ho bisogno dopo una notte palesemente semi insonne e con un risveglio degno del più rintronato essere del mondo. Sono lento come un bradipo!
Per fortuna l'aria frizzante del mattino è come una secchiata di acqua fredda in faccia e riesco a star sveglio e vigile.
Ci compattiamo il più possibile con le auto, o quasi e affrontiamo la tortuosa strada che ci porta alla partenza del sentiero. Questa tra l'altro è la parte più impegnativa della giornata, guidare sulle strette e tortuose strade di montagna secondaria del piacentino è una esperienza che nemmeno Shumacher affronterebbe con tranquillità!
Preamboli vari fatti siamo pronti, il gruppo di oggi e molto, anzi decisamente eterogeneo: abbiamo una squadra di rugbiste femminili che meglio non farle arrabbiare, una delegazione ligure con annesso quadrupede ma senza focaccia, la delegazione Lombarda dei veteran e la delegazione Piacentina che ci da il benvenuto con tanto di fascia tricolore ma che se c'era la coppa e il salame era meglio.
Così formato lo squadrone inizia a .... scendere verso le cascate... e già una veteran si lamenta perchè l'escursione parte in discesa. Tranquilla poi la recuperiamo in salita! Così tra brevi spiegoncini raggiungiamo le cascate. In totale tra piccole, micro, e grandi sono tredici, ma noi ne vedremo solo quattro, le più importanti. Per vederle tutte occorre percorrere la vecchia e decisamente mal messa ferrata che credo non reggerebbe il peso del mio zaino!
Intanto le passiamo, le fotografiamo e qualcuno decide anche di mettersi in posa!
Cerco di percorrere i tratti del torrente ma le piogge dei giorni scorsi e qualche piccola franetta non permettono di percorrere il greto del torrente serenamente. Poi abbiamo anche la cima da fare!
Così tra i vari saltelli di acqua e il freddo del canyon risaliamo verso il sole.
Oggi come dicevo il sottoscritto è decisamente sfasato, ha bisogno di rimettere a nuovo la cinghia di distribuzione per far girare in fase il cervello e "tromba in pieno" un bivio mentre i Veteran che ormai ne sanno più di me si fermano con un grande punto di domanda.
Per fortuna che siamo in tempo a tornare, così recupero le donzelle sportive e ci rimettiamo in carreggiata. Certo io sarò sfasato ma i bivi andrebbero evidenziati meglio, il segnavia si mette in corrispondenza del bivio e non cinquanta metri dopo.
Passiamo un paio di paesini e ci immettiamo sulla famosa Via Romea, qui sa tutto di romani e di francigena! Questa era una diramazione della principale via Francigena che collegava questa antica strada con Genova e la Liguria. Percorsi di un tempo!
Risaliamo tutto il bel tratto sul facile tratturo e si sentono i primi languori, fame! Quanto manca? avrei fame, uno snack?
Beh sì direi che arrivati al passo una pausa per uno snack ci vuole!
Ma la pausa è breve anche perchè un ultimo strappetto di circa mezz'ora massimo quaranta minuti e siamo in cima! Ma già dopo i primi passi siamo sull'ampio crinale del Monte Osero
Qui restiamo a bocca aperta, oggi complice l'aria tersa possiamo vedere dalle Alpi Apuane in Toscana al Monte Rosa e spingendo lo sguardo verso le Valli di Lanzo e il Gran Paradiso da un lato e le Orobie e la Valtellina dall'altro. Oltre ci sono i confini nazionali con Francia e Svizzera. Incredibile! qui capisci che il mondo è davvero piccolo e noi lo siamo ancora di più!
Finalmente vetta, finalmente pausa, finalmente pranzo, chiacchiere e risate. Nel frattempo veniamo disturbati da un gentil signore che si accinge a raggiungere la vetta con un bel fuoristrada... ahhh se fossi forestale gli farei spingere fino a valle il suo carrozzone puzzolente con tanto di sanzione. Ma sono un professionista ed è meglio che non dico nulla.
Mentre il tamarro si gusta la bottiglia di vino riposando all'ombra del tubo di scarico del suo carrozzone, noi scendiamo a valle per un sentiero alternativo, più veloce e breve sicuri che con il carrozzone di qui non passa.
Anche oggi birra meritata nel famoso pub di Perino, affollatissimo tra climbers, ciclisti, paesani in divisa e bariste dalle gambe lunghe.
Grazie a tutti per aver partecipato e complimenti, anche oggi una bella e spensierata giornata tra i monti lontani dalle brutte notizie.