IN CIMA AL CASTELLO BIANCO DI PIEDIMULERA

Una bianca e sgaloppante salita tra panorami primaverili ossolani
Che dire le precipitazioni del Venerdì hanno messo in campo la neve a bassa quota e la salita che doveva essere tutta a secco si è trasformata in una escursione innevata. Se da una parte questa cosa ha compromesso il giro ad anello che avevo programmato perchè la discesa sarebbe stata piuttosto ardua e scivolosa, dall'altra ha reso la giornata interessante sotto il profilo tecnico e panoramico.
Ci ritroviamo con il gruppo nel peggior bar di Caracas, ah no ma siamo a Piedimulera, fa lo stesso il posto fa molto bar da film, ci aspettiamo il gruppo di camionisti con il berretto sporco di grasso, le signorine che hanno finito il turno e il serial killer che ordina un Coffee e un Donut con il bacon. Invece siamo un bel gruppetto di escursionisti pronti a sgaloppare sui sentieri ossolani e il bar alla fine è solo un po' da film e la cameriera gentile.
Dopo la colazione stavolta con brioches di stampo industriale ci portiamo con le auto alla partenza del nostro itinerario. Già dal parcheggio si capisce che qui non ci viene molta gente e la cosa a noi piace perchè cerchiamo la montagna vera, silenziosa, naturale e sì ce la tiriamo, esclusiva!
L'inizio è di quelli si parte subito in salita! ma alla fine non sarà solo l'inizio perchè la salita è tutta da polpaccio duro. La prima parte nel bel bosco sale bene su un comodo sentiero
Mano a mano che saliamo ci avviciniamo alla neve e alle prime baite in quota il paesaggio passa dalla primavera all'inverno. Sopra di noi il cielo è azzurro ma verso il Monte Rosa abbiamo un velo di nuvolaglie che non ci permettono la vista. Peccato perchè da qui la parete est del Monte Rosa è bella e imponente. Sullo sfondo invece verso sud il cielo è sereno e si vede il Lago di Mergozzo e il Lago Maggiore e tutta la costa di Verbania. Una bella e interessante visuale da qui.
Il gruppo di oggi è di quelli chiacchieroni, la salita procede con le chiacchere il che significa che il passo va bene. Anzi va benissimo oggi sgaloppiamo bene.
Raggiungiamo il pianoro delle baite e il paesaggio ora è decisamente invernale. Abbiamo circa 10 cm di neve fresca tendente alla puccia
Le temperature nonostante siano al di sotto della media sono comunque buone e anche se da Nord-ovest arrivano le nubi verso est e sud est abbiamo il sole.
Questo tratto di percorso ci concede l'unica pausa pianeggiante, e qualcuno aprofitta per fare un giro di giostra in altalena! Peccato che il sottoscritto era lontano per una foto degna di nota per la diffusione sul web.
Il panorama verso l'Ossola è stupendo e ampio, da qui possiamo ammirare molte delle cime della Val Grande, della Formazza, della Val Vigezzo, di Devero... insomma è un balcone molto interessante e bello!
Dopo la pausa contemplativa, riprendiamo a salire. Ora ci aspetta un traverso facile ma che con la neve necessita di attenzione in quanto sotto di noi abbiamo dei bei pratoni ripidi innevati dove è meglio non finirci sotto. In salita la neve è ancora buona e ci garantisce una camminata sicura e stabile, ma per la discesa meglio avere sotto i piedi qualcosa che faccia più presa. Oltre a dare una sicurezza oggettiva ci danno una sicurezza psicologica e si cammina più sereni e concetrati.
Siamo nel tratto finale e qui le indicazioni si perdono un pochino, il percorso va cercato, ma siccome c'è la neve non è necessario seguire il sentiero ma piuttosto un percorso più logico e fattibile con questo terreno. Qualcuno decide per uno stop alle baite mentre il restante gruppo si accinge a salire sulla massima pendenza con il sottoscritto a cercare i passaggi migliori.
La parte iniziale è ripidina, ma una volta superata vedo che per la discesa c'è una via più facile, proseguo in salita tra qualche balza rocciosa e tratti di sentiero nel rado e ripido bosco di faggi. Dal basso sembra una bella faggeta ma il bosco è ripido.
Procediamo comunque di buon passo e senza difficoltà, la neve è sufficentemente portante. Superata la parte più ripida eccoci nel tratto finale dove si addolcisce ma in alcuni punti il percorso passa tra rocce e ginestre e con la poca neve è difficile trovare il percorso senza incappare in buchi.
Vado in avanscoperta per vedere se il passaggio e buono ed eccolo li di nuovo il bel sentiero. "Dai venite di qui, si passa senza problemi, occhio solo ai buchi"
Un ultima rampetta di poco più di venti metri ed eccoci in cima al Pizzo Castello. La cima è composta da sfasciumi e con la neve i buchi sono invisibili. Per evitare i classici infortuni da euforia in vetta decido di non proseguire oltre la cresta, tanto non cambia nulla. Qui ci concediamo il panino o la barretta di vetta!
Nel frattempo le nubi a Ovest si avvicinano e minacciano la nostra pausa soleggiata. Meglio iniziare a prepararci per la discesa. Mettiamo i ramponi o ramponcini, anche se la neve è poca e non è ghiacciata ci danno più sicurezza sia nella camminata che psicologicamente. Difatti la discesa è veloce e fluida. Oggi abbiamo comunque avuto la prova che il ramponcino è decisamente meno sicuro del rampone. I ramponcini spesso avevano lo zoccolo di neve, mentre i ramponi erano più puliti e offrivano maggiore grip.
Scendiamo alle baite ci ricongiungiamo con chi si è fermato e via giù veloci a valle per la consueta birra, in un altro peggior bar di caracas!
Grazie a tutti per aver partecipato e complimenti per la ottima andatura e forma fisica. Siete stati tutti bravissimi!