SU E GIU E INTORNO ALLA PUNTA DI MEZZO

Una lunga e facile escursione ad anello sulle prealpi di Varese
Le escursioni nella zona del Campo dei Fiori vengono spesso snobbate, certo non stiamo parlando di luoghi lontani ed esotici, di alte vette e di rinomate località. Però oggi proviamo a proporre una domenica dietro l'angolo, con un viaggio brevissimo ed economico, con la voglia di andare a visitare qualcosa che spesso viene ignorata anche quando non si vuole andare lontani.
Ebbene oggi in tanti hanno voluto provare questo giro, senza pretese di grandi cose, ma alla fine fare escursionismo è anche scoperta. Ci ritroviamo con tutti i partecipanti in quel di Rasa di Varese, la giornata promette bene con meteo stabile, solo foschia, qualche nube e l'aria più fredda. Vista la meteo tranquilla il percorso con un dislivello contenuto e la vicinanza a Milano, decido di allungare la camminata fino a Brinzio e ritornare a Rasa per un sentiero basso e semi pianeggiate, così da fare un anello ben esteso e visitare due lati di questa montagna: quello più antropizzato che si affaccia a Varese e quello più naturale che si affaccia al bel paesino di Brinzio con il suo piccolo lago.
Prima di partire una piccola colazione al bar del paese, uno di quei posti che quando lo vedi dici: "Ta sa rigorda la pusteria?" sono quei piccoli negozi che fanno di tutto: bar, alimentari, ristorante, tabacchino. Sono luoghi dove trovi tutto, persino la tv da guardare in compagnia!
Dopo questo tuffo nel passato ci mettiamo subito in cammino, risaliamo il bel sentiero che sale verso il Sacro Monte di Varese, come tutti i sentieri prealpini la partenza è sempre piuttosto ripida. Questo ci scalda subito i polpacci e iniziamo il processo di svestizione.
Dopo qualche metro il panorama inizia ad aprirsi verso la pianura, passiamo nel bel boschetto e con il sentiero sbuchiamo a monte di Santa Maria del Monte. Escludo la visita al paese e al Sacro Monte in quanto non bastano dieci minuti per visitarla, oggi siamo qui per camminare e salire in alto. Piccola pausa e riprendiamo il cammino
Qui iniziamo a trovare diverse persone, ovviamente qui si arriva in macchina, noi che siamo più sportivi ci andiamo a piedi!
Sali di qui sali di là raggiungiamo la piccola elevazione del Monte Pizzella qui possiamo ammirare la piccola parete rocciosa dove passa il famoso sentiero della Scala nel Cielo. In origine dovevamo passare di li per salire poi in cima ma il sentiero è chiuso per la manutenzione della falesia.
Dopo qualche foto di rito riprendiamo a salire verso il crinale principale fino a raggiungere la vecchia stazione di arrivo della funicolare, qui spesso si trovano i corridori che si allenano sui ripidi scalini della funicolare. Visto che il sentiero della scala è chiuso, decido comunque di avvicinarci per andare a vedere l'inizio della scala. Così organizzo una salita a blocchi raggiungendo la partenza della scala e ammirando il panorama che si può godere da questo punto. Diverse persone passano lo stesso nonostante il divieto, ma il sottoscritto avendo la responsabilità delle persone si limita a far fotograre a distanza e in posizione di sicurezza il breve tratto scenografico.
Passiamo il grande albergone ormai decadente, tanto decadente che ci hanno pure girato le scene di un film dell'orrore!
Raggiungiamo la "patetica" vetta delle tre croci, inquetante e di pessimo gusto per poi abbandonare questa piccola parentesi di antropizzazione selvaggia e per nulla contestualizzata al luogo. Risaliamo ora un bel bosco di faggi, troviamo le prime fioriture e finalmente dopo una bella salitella eccoci in cima alla Punta di Mezzo. Persino il sole si mostra in pieno come segno di benvenuto
Pausa pranzo e svaccamento in cima, tra chiacchiere verbali e chiacchiere con zucchero al velo da trangugiare. Ovviamente l'acquisto è stato fatto alla posteria del paese!
Foto di gruppo e via che si parte, perchè l'aria qui si è fatta più frizzante. Ripercorriamo il medesimo percorso e raggiunta la vecchia funicolare deviamo verso brinzio.
Qui la musica cambia, ora siamo finalmente in un bel bosco di faggi, scendiamo lungo una mulattiera che a causa delle tante foglie risulta insidiosa, tant'è che abbiamo la prima appoggiata di sedere, nulla di che ma nella caduta il manico del bastoncino decide di appoggiarsi sull'occhio della malcapitata causando una rottura di occhiali e un piccolo livido. Qualche istruzione su come appoggiare il piede è meglio darla e spesso i bastoncini invece che aiutare a stare in piedi aiutano a cadere. Affidarsi troppo ai bastoncini si rischia di trascurare l'appoggio corretto del piede ed ecco che si cade.
Tutto ebbene quel che finisce ebbene ed ebbene siamo arrivati in quel di Brinzio dopo il bosco che ha fatto recuperare i punti persi all'andata a causa di obrobi architettonici del boom economico. L'ora si fa tarda e facciamo una fugace visita del piccolo laghetto di Brinzio un relitto delle grandi glaciazioni.
Ora il sentiero di rientro, semi pianeggiate ci riporta a Rasa, qui corre la via del Lucomagno una antica via di commercio tra la pianura padana e il nord delle alpi.
Finale come da ultime "disposizioni" veloce per evitare il traffico del rientro e via verso casa a un orario perfetto!
Complimenti come sempre e grazie a tutti per aver partecipato e spero abbiate apprezzato l'escursione tra allunghi, foschia e antropizzazioni selvagge.